giovedì 22 agosto 2019

I vestiti di robbia / The madder dresses

Gli abiti finiti e la ricostruzione della scena tratta dalla miniatura (Ms. Casanat. 4182, tav. 119). /
The finished garments and the reconstruction of the scene from the manuscript. (Ms. Casanat. 4182, tav. 119)

Dopo qualche anno di piccole o grandi sperimentazioni con la tintura e dopo aver finalmente acquisito una pentola sufficientemente grande, nella primavera del 2018 ho deciso che era il momento giusto per dedicarmi a un progetto più impegnativo: volevo avere un intero set di vestiti, composto da veste e sopraveste, tinto con la robbia, una materia tintoria con cui ho una certa familiarità e con la quale speravo di ottenere colori soddisfacenti, utilizzando diversi bagni. Ho trovato varie immagini, in particolare nei Tacuina Sanitatis, che mostrano l’accostamento di vesti e sopravvesti di tonalità simili. Ne ho scelta una in particolare, che mostrava anche l’allacciatura sul fianco, perché volevo utilizzare questa modalità di chiusura per ottenere un modello aderente (Ms. Casanat. 4182, tav. 119: "Pane Bianco"). 

Un altro motivo per cui ho scelto questi modelli è la loro ampia diffusione testimoniata da diverse fonti coeve, in particolare dai Tacuina Sanitatis. Utilizzerò questi abiti per rappresentare un ceto medio cittadino, in particolare quando sarò impegnata nel progetto di ricostruzione della Spezieria di Diotaiuti.



After a few years of big or small experiments with plant dyeing, I bought a pot big enough and in Spring 2018 I decided to start a much bigger project. I wanted to plant-dye with madder a full set of clothing, made of a dress and an overdress. I am quite familiar with madder, so I hoped to achieve nice shades of colour, using several baths. I found a few pictures from Tacuina Sanitatis showing women wearing a dress and an overdress in similar colours. As a reference, I chose the one that also displayed a side lacing, as I was going to use this fastening technique to close it and to be able to obtain a fitted model ((Ms. Casanat. 4182, tav. 119: "White bread"). Another reason why I chose this enluminure as a source is because the garments represented are common in many pictures of the period, expecially in the Tacuina Sanitatis. I will use this outfit mainly to represent a middle-class citizen, for example when taking part in the display of Diotaiuti's Apothecary shop.

Dettagli costruttivi della veste. /
The dress construction details.
Per prima cosa ho scelto i tessuti da utilizzare: per la veste, una lana bianca (twill) piuttosto leggera, che avevo già testato in passato per verificare che recepisse il colore, mentre per la sopraveste una lana bianca a tessitura piana più spessa, leggermente follata, acquistata da Faserhaus. Non immaginavo che la lana fosse così bella, si è rivelata un tessuto perfetto da tingere e veramente azzeccato per il progetto. Dal momento che il primo bagno di tintura è quello che offre il colore più intenso, mentre quelli successivi producono colori sempre più tenui, ho deciso di riservare il bagno più intenso alla sopraveste, capo che per eccellenza dovrebbe rappresentare lo status, utilizzato per uscire di casa e presentarsi in pubblico, nonché quello più pesante (in termini di peso del tessuto: circa 2 kg), mentre ho sfruttato il secondo bagno per la veste, più leggera (1,5 Kg) e di uso più quotidiano. Nel terzo bagno invece ho tinto altri scampoli di tessuto. 

First I chose the fabric: a light twill for the dress I had already tested to check it was dyeable and a thicker, plain white wool, tumbled to make it slightly felted, bought from Faserhaus. I couldn’t imagine this wool to be so amazing, it’s a perfect fabric to be dyed and used for heavier garments, such as overdresses or cloacks. Now I had to choose which fabric to dye first: the first bath gives the strongest and most intense colour, while the following baths give lighter and less strong colours. I decided to use the first bath for the overdress, which is the garment that was supposed to show its owner’s status when worn in public and also because it was the heaviest fabric (2 kg). The second bath was going to be used for the dress (and it’s much lighter: 1,5 kg), while the third bath was for some small pieces of leftover fabric.


Esempi dei tre bagni di robbia. /Samples of he three madder dyes.

La pianificazione è tutto! Per riuscire a gestire meglio la stoffa all’interno del pentolone, ho deciso di tagliare i pannelli che compongono gli abiti prima della tintura, tagliando semplici triangoli, rettangoli e trapezi in base a modelli che avevo già realizzato, e lasciando  ampi margini di cucitura anche in caso di restringimento del tessuto durante la tintura. Ho pesato la stoffa, suddiviso i tessuti per i 3 bagni, includendo anche un po’ di filo di lana che avrei utilizzato per cucire, e ho calcolato le quantità di mordente e di robbia che avrei dovuto utilizzare. 
Mi sono servite circa 4 giornate di lavoro per tingere tutti i 5 kg di stoffa: 2 per effettuare la mordenzatura, 2 per la tintura. Per fortuna ho potuto sfruttare una stufa a legna e ampi spazi all’aperto.


L'allacciatura della sopraveste: si vede bene
anche la tipologia del tessuto. / The lacing of the
overdress: note the fabric.
Planning is everything! To be able to manage all that fabric in the pot, I decided to cut the dresses first, making simple squares, rectangles and triangles based on toiles I already had. I left decent sewing allowances and spare fabric, as the wool might shrink when dyed. I weighed all the fabric for the 3 baths, including also some wool sewing thread, then weighed the mordant and madder I was going to use. It took me 4 days to mordant and dye everything (about 5 kg of fabric). Luckily I could use a stove and an open space.

Sono rimasta quasi stordita dalla riuscita del primo bagno: il colore è risultato intenso e soprattutto uniforme oltre ogni mia aspettativa! Il lavoro di cucito è però iniziato dalla veste: ho usato uno dei miei modelli preferiti, con 2 pannelli laterali, ispirato al reperto D10584 (Norlund n. 42) dei reperti di Herjolfsnes. I bottoni sulle maniche sono bottoni cavi, realizzati da noi in ottone sulla base di reperti locali. Ho potuto inaugurare questo vestito a giugno 2018 al Middelaldercentret in Danimarca. 
I bottoni cavi. / The hollow buttons.
La sopraveste invece ha dovuto attendere i mesi autunnali ed invernali. La stoffa mi ha dato grandissima soddisfazione e si è rivelata molto adatta sia per il fitting del busto che per le morbide pieghe dell’ampia gonna. Le maniche, larghe 40 cm al polso, ricalcano i numerosi esempi dei Tacuina Sanitatis: credo sia una misura piuttosto comoda, che permette di muoversi e svolgere attività piuttosto agevolmente, magari ripiegandole un po’. Credo che dovrò intervenire per modificare leggermente la forma della manica sulla spalla, perché la stoffa è rigida e fa un po’ difetto. Una differenza, rispetto alla miniatura di riferimento, è la scollatura, che nel mio caso è molto più ridotta: è forse meno comune, ma comunque presente in altre fonti coeve. 

I was shocked to discover how good the first bath was: the colour is intense and more uniform than I could imagine! I had to start with sewing the dress though: I went for one of my favourite models, with 2 side-panels, based on Greenland find D10584 (Norlund n. 42). The buttons on the sleeves are hollow: we made them according to some local finds. I could wear this dress for the first time in June 2018 at Middelaldercentret in Denmark.
The overdress had to wait for Autumn and Winter to come. The fabric was perfect both for the tight-fitting bust and for the wide gown. The sleeves, that are 40 cm wide on the edge, match many pictures from the Tacuina Sanitatis: I think they are still comfortable to move in and work with, and they can also be folded. I think I will have to alter the sleeve a bit as the fabric doesn’t behave as I would like on the shoulder. A detail that differs from the source is the neckline: mine is much smaller, and maybe less common, but still visible in other sources. 

 
La veste/ The  dress, Middelaldercentret (Danimarca) 2018
La sopraveste / The overdress, Abbazia San Nazzaro Sesia, 2019


Visto che ci tenevo particolarmente a completare l’insieme anche con dei nuovi accessori adeguati, ho realizzato un cappuccio e delle calze in lana verde, tinta da Historical Textiles, e per l’acconciatura un nastrino che ho tessuto a tavolette con della seta tinta da Mervi con il legno del Brasile, che mi ha donato anni fa e che custodivo in attesa del progetto giusto. 

As I wanted to complete the ensemble with new, appropriate accessories, I made a hood and a pair of hoses out of some green wool dyed by Historical Textiles. I also had some filament silk that Mervi plant-dyed with brazilwood and gave me many years ago as a gift: I was saving it for a perfect project, and I used to make a tablet woven ribbon for the hair-style. 




1 commento:

  1. I absolutely love it! If I ever make something similair, it will be blue :DDD

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